Quarto appuntamento dell’iniziativa “I doni della quarantena”, l’esposizione in vetrina di opere e installazioni realizzati da differenti artisti durante il lockdown.

Dopo  l’opera di Irene Cornacchia “Abbracci mancanti”, da sabato 11 luglio la vetrina di Spazio Arte Carlo Farioli ospiterà l’installazione “La mia casa è fragile” realizzata da M. Giovanna Massironi con  Filobus (il laboratorio permanente di Arti tessili dell’Associazione Culturale).

“La casa non è semplicemente avere un tetto sopra la testa e quattro mura intorno. – spiega l’artista –  Nella lingua araba, per esempio, il significato di casa si estende a tutte le relazioni e ai legami che appartengono a chi la abita. E’ un significato che travalica il luogo fisico in sé e per sé, fatto di pieni e vuoti, fisici ed emotivi.

E’ un luogo che dovrebbe ripararci, in qualche modo proteggerci e custodire la nostra intimità. Spesso però non è così. La mia casa è fragile ed è andata in mille pezzi. Abbiamo tentato  di ricostruirla  partendo proprio dalla fragilità che contraddistingue la nostra vita. Il lavoro di “ristrutturazione” simbolica è iniziato prima che fossimo costretti dall’emergenza sanitaria ad una quarantena che ci ha forzatamente tenuti chiusi tra le mura domestiche dove, in solitudine, abbiamo continuato a tessere tirando i fili della nostra vita. Ricucendo, là dove era possibile farlo. Abbiamo lasciato le maglie larghe e molti vuoti perché oggi abitiamo case senza muri”.

L’iniziativa  “I doni della quarantena” è nata in un momento che ancora resta di grande incertezza. Si è pensato di continuare a trasmettere i valori dell’arte trasformando la vetrina della  sede di via Silvio Pellico 15 a Busto Arsizio in una sorta di Micro Museo sempre visitabile perché aperto sulla Città, destinato a chi cerca un incontro con l’arte e a chi passa casualmente per strada.

Ogni quindici giorni si alternano installazioni di artisti e opere a cura di Filobus. Ognuno racconta e si racconta.

“La mia casa è fragile” è visibile sino a sabato 25 luglio.